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Gli Avvocati contro le misure sulla giustizia civile

Incrociano le braccia contro le misure sulla giustizia civile contenute nel dl del fare. Domani  il primo di una serie di stop
Domani gli avvocati incrociano le braccia contro le misure sulla giustizia civile contenute nel dl del fare, prima tra tutte il ripristino della mediazione obbligatoria, e contro la stessa scelta del governo di intervenire per decreto in questa materia, che sarebbe in contrasto con la Costituzione. Sarà il primo di una serie di otto giorni di sciopero, che si concluderanno il 16 luglio. 

 

L’astensione dalle udienze è stata proclamata dall’Organismo unitario dell’avvocatura; come sempre, non aderiscono i penalisti perché non riconoscono all’Oua il ruolo di rappresentanza politica dell’avvocatura. La protesta, tuttavia, arriva in un momento di grande tensione dell’intera categoria con il ministro della Giustizia. Gli avvocati hanno disertato il 3 luglio scorso un incontro convocato dal Guardasigilli proprio sul dl del fare, dicendosi , per bocca del presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, «umiliati e offesi» da due recenti uscite di Annamaria Cancellieri: prima il fuori onda sugli legali di Napoli («li vado a incontrare così me li tolgo dai piedi»), poi l’inserimento dell’avvocatura tra le lobby che frenano sulle riforme in un’intervista pubblica a un convegno di Confindustria. 

 

Nessuna mancanza di rispetto , ma «una reazione, magari un po’ colorita, ad una gazzarra messa in scena da un gruppo di avvocati di Napoli che voleva interrompere i lavori di un importante convegno», ha detto nei giorni scorsi Cancellieri, riferendosi a quanto avvenuto a Napoli; quanto all’intervento sulle lobby, il ministro ha escluso di aver fatto riferimenti specifici a categorie e tanto meno a quella degli avvocati, e ha dichiarato la propria disponibilità a convocare un nuovo incontro. Ma queste aperture sono state giudicate «troppo timide» dall’Organismo unitario dell’avvocatura che ha perciò confermato la protesta. 

Spera che non tutto sia perduto e che il confronto possa ripartire il vice presidente del Csm Michele Vietti, che difende la mediazione obbligatoria e la riforma della geografia giudiziaria, ugualmente nel mirino degli avvocati: «Mi auguro si riapra presto quel dialogo tra avvocati e ministro su cui la Cancellieri si è detta disponibile». 

fonte lastampa.it

 

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